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Raccogliemmo circa 17.000 firme.
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Ricevemmo l'aiuto
di persone da ogni parte del Paese.
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Fu un'esperienza gratificante perché
la gente mostrò un enorme entusiasmo.
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Credo che mio padre ne sarebbe
stato davvero sorpreso e onorato.
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Ripeteva sempre che era molto grato
dell'opportunità che gli era stata offerta
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da James Whale di interpretare il mostro,
e di come gli aveva cambiato la vita.
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Mio padre aveva sperimentato
la mancanza di successo
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per molti anni prima di diventare famoso.
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Essere un caratterista
per lui non era un problema.
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Lo sentii ripetere in varie occasioni
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che i caratteristi sono attori fortunati,
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perché se uno sa ritagliarsi una nicchia,
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fare qualcosa
che nessuno ha mai fatto prima,
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può considerarsi fortunato.
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Così si lascia un'impronta nel cinema.
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Per lui diventare un caratterista
fu un vero colpo di fortuna.
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Nell'introduzione all'edizione
rivista di Frankenstein del 1831,
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Mary Shelley ordinava
alla sua "spaventosa progenie"
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di spargersi per il mondo e prosperare.
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Esattamente un secolo dopo, la Universal
prendeva alla lettera le sue parole
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e creava il film dell'orrore
più famoso di tutti i tempi.
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La campagna pubblicitaria
originale di Frankenstein diceva:
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"Ll mostro è libero".
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E sapete una cosa? Lo è ancora.
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ATTENTI! IL MOSTRO È LIBERO!