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Nelle prime bozze delle sceneggiature
il personaggio era muto,
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ma poi sembrò più logico dargli la parola
per far sì che Frankenstein dialogasse
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con qualcuno, evitando così
lunghi monologhi o pantomime
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durante i suoi spregevoli esperimenti.
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Il "cervello normale" che Fritz fa cadere
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e la sua sostituzione
con il "cervello criminale"
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fu un dettaglio aggiunto da Francis
Edwards Faragoh solo in seguito.
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Questo elemento non era presente
né nel romanzo né nei drammi teatrali,
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e contribuiva a sminuire
la fondamentale innocenza del mostro.
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Forse si pensava che a causa
della compressione temporale del film
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il cervello criminale avrebbe
spiegato la violenza del mostro
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e il fatto di essere tormentato.
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Un primo piano della foto
di Henry Frankenstein.
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Un primo piano della cameriera.
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Un primo piano dell'amico, Victor Moritz.
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Un primo piano
della fidanzata di Henry, Elizabeth.
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Poi l'inquadratura di ambientazione,
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di cui la metà superiore, lampadario
compreso, fu dipinta su fondale.
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Un modo piuttosto insolito di introdurre
una nuova scena e nuovi personaggi.
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La stanza a casa di Elizabeth
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era un vecchio set di un film del 1927,
II castello degli spettri della Universal.
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Nel film l'attore John Boles
vestiva i panni
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dell'amico di Henry ed Elizabeth,
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anche se è chiaro che vorrebbe essere
ben più di un amico per Elizabeth.
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Boles aveva recitato a Broadway
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e in vari musical a Hollywood,
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come II canto del deserto,
Rio Rita e II re del jazz,
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dove dava prova
della sua ottima voce baritonale.
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In seguito fu il protagonista
di vari film,
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come Solo una notte e La donna proibita
del 1932, e Amore sublime del 1937.
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Boles interpretò
anche il padre di Shirley Temple