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Ed ecco un'altra scena
relativamente tranquilla.
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Si prepara in modo graduale
l'arrivo della creatura,
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meglio nota come "il mostro",
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anche se finora non ha fatto nulla
per meritarsi tale appellativo.
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Nel 1931 nessuno sapeva esattamente
quale aspetto avesse il mostro,
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a parte le immagini
apparse sulle locandine.
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Il suo viso non era ancora
l'icona familiare che divenne in seguito.
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Nessuno immaginava cosa avrebbe fatto
e come avrebbe reagito.
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Questo discorso di Henry Frankenstein,
non presente nel copione finale,
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dà una dimensione più profonda
al personaggio di Henry.
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Colin Clive è molto abile in questa scena.
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È un efficace contrappunto alla sua
teatralità nella scena della creazione.
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Qui emerge il lato intelligente,
curioso, sensibile e umano
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di uno scienziato ossessionato
dai suoi esperimenti.
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La Universal propose Leslie Howard
per il ruolo di Frankenstein,
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ma Whale insistette
per avere Colin Clive,
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l'attore inglese della versione teatrale
e cinematografica di Journey's End,
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entrambe dirette da Whale.
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La Universal accettò la proposta di Whale,
e Clive partì per gli Stati Uniti.
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Anche se Fritz ha cambiato il vaso
con su scritto "cervello anormale"
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prima di consegnarlo a Frankenstein,
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forse lo scienziato dovrebbe
notare lo stesso la differenza
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fra un cervello criminale e uno normale,
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come suggerisce
lo stesso dottor Waldman.
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Questo è un tipico caso
di licenza drammatica.
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Il cervello criminale divenne un leitmotiv
in molti seguiti della Universal.
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Il primo figlio di Frankenstein voleva
dare al mostro un cervello normale.
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Il secondo figlio sostituì il cervello
con uno non proprio normale,
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il cervello di lgor,
interpretato da Bela Lugosi.
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E nel 1948, il conte Dracula, Bela Lugosi,
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cercherà di trapiantare al mostro
il cervello di Pinotto