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Figlio mio, sono qui per
confortarti con la nostra religione.
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Nel nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo.
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Amen.
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Dimmi, chi sei?
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Un peccatore.
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Che peccati devi confessare?
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Ah, molti, molti!
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Da dove vieni?
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Da Assisi.
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E come ti chiami?
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Mi chiamo Ginepro, perché?
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Non sarai tu il Ginepro
compagno di quel tale Francesco,
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che è buono come una madre
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e mite come un agnello?
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Ascoltatemi, in nome di Dio!
lo lo conosco,
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è amico di tutti.
Adesso vado a parlare con Nicolaio.
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Oh, signore! Signore! Oh, Nicolaio!
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Si sta commettendo una prepotenza!
Si sta uccidendo un innocente!
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Ma che dici?
Cosa vuoi tu?
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Nibbio, toglimi la celata.
Alzatemi! Che innocente?
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L'uomo che hai appena condannato.
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Voleva attentare alla mia vita.
Nibbio, portami quegli arnesi!
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Ma no, sono
arnesi da lavoro!
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Con questo accende il fuoco,
e con la lesina aggiusta i sandali.
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Ma una spia mi ha detto che da
Viterbo sarebbe venuto un sicario...
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travestito da mendicante e che lo
avrei riconosciuto per questi arnesi.
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Ma questa è una cospirazione
del diavolo! No, no. Io lo conosco.
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È il discepolo di un buon uomo,
amico della Chiesa,
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di un tale Francesco, figlio di un ricco.
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Ha dato tutto ai poveri e vive in un
bosco con alcuni compagni, libero