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Lei è un'apparizione straordinaria.
Sembra scesa da un quadro.
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Che disastro!
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Qui ci vorrebbe una trave,
da una parete all'altra!
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Ah, Giulio. E' triste vedere
che tutto cade a pezzi così.
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Ma tu non ci sei mai!
Sei sempre a Roma. Non te ne occupi.
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- Cosa vuoi che faccia, papà?
- Sarai tu il padrone un giorno!
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- Giulio, sono il tuo antenato.
- Vai via, cretina.
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- Irene, se vedi un fantasma,
buttati tra le mie braccia. - Sì.
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Eugenio, basta!
Sii serio, altrimenti vattene!
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- Tua zia è una medium?!
- Ma non Io sai?
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Suo marito si è diviso perché
trovava i fantasmi nel letto.
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Sì, mi ricordo.
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Io l'ho vista da qualche parte. Un
viso come il suo non si dimentica.
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- Io lavoro. Mi avrà incontrata in
qualche ufficio. - Lavora? - Sì.
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Ma chi dovrebbe venire?
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Eugenio, che cretino!
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- E' Cristina che mi fa ridere.
- Non è vero. - Cristina, silenzio!
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Chi sei tu? Ti prego, dimmi
chi sei. Con chi vuoi comunicare?
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Io sento una forza.
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- Contessina, contatto. E non rida!
- Non rido.
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