Jules et Jim
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M'hai detto «ti amo»,
ti dissi «aspetta».

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Stavo per dirti «eccomi»,
tu m'hai detto «vattene».

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1910-12. Jules, che era tedesco,
a Parigi si sentiva solo.

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Chiese a Jim che conosceva di vista
di farlo entrare a un ballo mascherato.

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Jim gli procurò l'invito
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e lo accompagnò da un
tale dava costumi a nolo.

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Fu lì che Jim si accorse di
provare un sentimento per Jules:

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Era l'amicizia.
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Diventò intensa
durante il ballo,

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quando Jim vide Jules timido,
un pochino buffo e infantile.

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Il giorno dopo parlarono molto:
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Le affinità erano tante, finirono
per stare sempre insieme, :

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Fino alle tre, alle
quattro di notte

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si scambiavano lezioni sulle
rispettive lingue e letterature.

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Erano anche poeti.
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Jim traduceva
Jules, Jules Jim.

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Comune era l'indifferenza,
anch'essa poetica, verso il denaro.

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Jules non aveva donne a Parigi:
Sperava di trovarne una.

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Jim ne aveva parecchie.
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Gli combinò un incontro con una
signorina amante della musica.

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Fu quasi amore
per una settimana.

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Poi gli presentò uno strano
ti petto tutta chiacchiere:

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Parlava e parlava e stava nei
caffè fino alle sei del mattino.

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Poi una vedova, carina,
bionda. Uscirono in tre.


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