Jules et Jim
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Jim scrisse a Jules: Che ne dice, mi
sposo anch'io? Debbo avere dei figli?

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Jules rispose: Venga
e giudicherà.

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Catherine aggiunse
due righe di invito.

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Jim partì. L'emozione
dell'incontro lo faceva indugiare.

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Bighellonò lungo il Reno
e si fermò in varie città.

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Un grande quotidiano di Parigi
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pubblicava i suoi articoli sulla
Germania del dopoguerra.

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Volle rivedere i luoghi
dei combattimenti.

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In certe zone
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il terreno era stato così
bombardato che c'era solo ferro,

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e interi campi erano
diventati incoltivabili.

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Li trasformavano
via via in cimiteri,

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che Jim visitò cercando sulle croci
i nomi dei compagni dispersi, :

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Dei cimiteri che si facevano già
visitare ai bambini delle scuole.

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Catherine, con la bambina, aspettava
Jim all'uscita della stazione.

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Il suo sguardo brillava di sentimenti,
cose, sensazioni tenuti dentro a fatica.

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- Buongiorno, Jim.
- Buongiorno, Catherine.

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Ecco Sabine.
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Buongiorno, Sabine.
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Buongiorno, signor Jim.
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Venga, Jules è
impaziente di rivederla.

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Jim pensò che lei arrivava
all'appuntamento al caffè

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con un forte ritardo
e che si era vestita per lui.

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Catherine condusse Jim
al suo chalet fra gli abeti

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vicino a un prato in discesa.

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