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Ispettore Cusset,
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John Shaft.
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È un onore, monsieur.
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Siamo impressionati...
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e le siamo grati.
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Fotografie e cassette...
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A cominciare dal tizio che voleva fregarmi
il posto sul pullman ad Addis,
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fino a Parigi
con quello scagnozzo di nome Perreau.
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-Verrà a prenderci fra tre ore.
-Elaboreremo i dati immediatamente.
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Quindi, se non è troppo stanco,
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Ia stenografa compilerà la sua deposizione.
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-Non sono stanco.
-Perreau? Non mi è familiare.
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Ha detto uno scagnozzo
che verrà a prendervi.
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Non sarà di certo il boss
dell'azione in Africa.
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Il boss si chiama Vincent Amafi.
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Un altro sconosciuto.
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Vedremo di trovare il signor Amafi
e di metterlo al sicuro.
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Lo troverò io.
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Le sono grato, monsieur,
ma d'ora in poi ci penseremo noi.
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Ho una questione personale
con il sig. Amafi.
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Le ricordo, monsieur,
che lei è di nuovo in un paese civilizzato...
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dove predomina la legge.
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Ispettore, la sua insinuazione mi offende.
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Nel mio paese si costruivano chiese
quando voi abitavate ancora nelle caverne.
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Mi perdoni, Colonnello.
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Non intendevo...
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Faccia venire la stenografa,
le concederò dieci minuti. Ho da fare.