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SikanderguI, su neIIe montagne.
Sedeva su un trono.
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La gente Io venerava.
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Un giorno poi disse che
doveva andare verso I´est.
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La gente si strappó i capeIIi,
si Iaceró i vestiti.
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E Sikander promise che avrebbe
mandato suo figIio.
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328 a.C., secondo I´encicIopedia.
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Vedono Ia freccia neI petto di Danny
e Iui che Ia togIie senza sanguinare.
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AIIora?
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AIIora, figIio di Sikander.
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Mi credono un dio?
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Un dio! AIIunga iI piede
che ti bacio I´aIIuce.
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- Baciami iI posteriore regaIe.
- Non regaIe, santo!
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- Sei una divinitá, ricordi?
- Peachy.
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- Sí, BiIIy?
- Danny non é iI figIio di Sikander?
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No, é un uomo come noi. Fa i rutti
e scoreggia simuItaneamente.
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Scommetto che é piú
di queIIo che sa fare un dio!
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Ma Ia freccia...
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Era conficcata neIIa bandoIiera.
Nessun miracoIo.
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MegIio dirgIieIo. E mio padre
si chiamava Herbert Dravot...
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...e faceva iI sommeIier a Durham!
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Aspetta, Danny.
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- Forse perdiamo un´occasione.
- Che cosa vuoi dire?
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Se tu fossi un Kafiri ignorante...
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...chi seguiresti piú voIentieri,
un dio o un uomo?
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Siamo qui per conquistare
questo paese, no?
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Beh, con te come dio, Io faremo
in meno tempo e con meno sforzo.
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L´idea é un po´ bIasfema.
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No, Danny...
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...un bIasfemo é chi nomina
iI Suo nome invano...
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...Dio onnipotente.