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Mio diletto Giacomo,
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il divino Anael mi aveva giа dipinto
il vostro ritratto in un sogno.
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E sapevo...
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Tacete.
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TUONI
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Sono a Parigi !
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Tu sei a Parigi !
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La bellissima Parigi,
la cittа dei Mazzarino.
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Fu dei Racine, dei Voltaire !
Parigi !
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II mio cuore giovane e ingordo
canta un voluttuoso inno di gloria !
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< L'improvviso ribaltamento della
carrozza che tanto mi spaventт,
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fu forse un aiuto del destino.
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< Colui che era quasi finito
sotto le ruote
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era nй piщ nй meno,
il mio fratello abate
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che da tempo aveva lasciato
Venezia e l'abito talare
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per seguire a Parigi
una vita dissoluta
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con una giovane trevisana
di pelo rosso
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che sconsideratamente aveva ceduto
alle sue lusinghe.
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VOCI NON UDIBILI
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< Liquidai quel sudicio
bugiardo con qualche moneta
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e portai con me la ragazza che oltre
ad essere appetitosa, era spiritosa
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e sarebbe stata la persona ideale
per il mio piano sulla marchesa.
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< Mi riservai di parlargliene.
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GRIDA DI PIACERE