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Mi ha capito, vero, generale?
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Come la mano capisce il guanto.
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O Grandissimo.
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Cerchi di controllarsi, mio caro amico.
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Lasciarsi andare così non è sano.
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Se fossi sano,
perché mai sarei qui, dottore?
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Mi riferivo alla sua pressione sanguigna.
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Capisco. Quell'uomo è un folle,
un idiota, un deficiente.
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E un cretino fortunato.
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Sarebbe capace di cadere in un tombino
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e ritrovarsi fra le braccia
di Brooke Shields.
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E ora Londra, quasi in rovina,
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e il Lugash,
un innocuo staterello nel deserto
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- che sta per essere devastato.
- Deve controllarsi.
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Ci sto provando.
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Non vorra finire di nuovo alla Casa Felice?
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No. Ma, dottore, finché
non mi tolgo Clouseau dalla testa,
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finché non lo faccio uscire
dalla mia vita per sempre, sono spacciato.
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Non sorriderò mai più.
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Come cantava Frank Sinatra
con i Pied Pipers e Tommy Dorsey.
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Io sono a pezzi e lei si mette a ripercorrere
il viale dei ricordi con il suo stupido jazz.
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Non mi interrompono mai durante
una seduta, se non in caso di emergenza.
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Una chiamata urgente per l'ispettore.
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A quanto pare,
l'emergenza non è mia, ma sua.
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- Devo darle una notizia terribile.
- Cosa?
:40:42
L'aereo dell'ispettore Clouseau è disperso.
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- Ne è sicuro?
- Sì, sicurissimo. Mi dispiace.
:40:49
- Arrivo subito.
- D'accordo, ispettore.
:40:52
Dottor Longet, addio.
:40:59
Ha davanti a lei un uomo rinato.