Dead Poets Society
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e lo stallone, ben satollo di fave,
la cerca e non la trova.

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Talvolta mi rimpiatto
nel boccale d'una ciancerona,

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come un granchiolino arrostito,
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e quando quella beve
le salto sulle labbra all'improvviso

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e giu' sgorga la birra
lungo la pappagorgia.

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E' bravo, e' proprio bravo.
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Talaltra prendo la forma
di uno sgabello a tre piedi.

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Quando quella si siede,
le sfuggo di sotto,

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e lei rotola a terra e grida aiuto,
e la tosse la soffoca.

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E la' tutti a crepare dalle risa,
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e a giurare tra tossi e starnuti,
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di non aver mai trascorso
ora piu' allegra.

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Ma largo adesso, fata, ecco Oberon.
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Ed ecco pure la padrona mia.
Come vorrei che fosse gia' partito!

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Non negarmi, Ermia,
un giaciglio accanto a te,

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per il riposo, non per altro diletto.
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Lisandro e' bravo
a giocar con le parole.

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Se ho mai temuto da te
l'ombra dell'inganno,

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sia maledetta la mia virtu'.
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Ma ti chiedo, gentile amico,
per un atto d'amore e cortesia,

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d'i metterti a dormire piu' lontano.
E per pudore, quale si conviene

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a un giovane virtuoso
e a una ragazza dabbene.

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Buonanotte, dolce compagno.
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E che il tuo amore sia a me fedele
per tutta la tua dolce vita.

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Amen, amen,
a questa tua preghiera io dico.

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Neil! Tocca a te!
Forza, prendi la corona. Andiamo.


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