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Minuti, ore, giorni, anni.
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Il tempo non si muove,
come un serpente che si crogiola al sole.
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Clay Bertrand?
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L'ho incontrato una volta nel...
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giugno del 1962. Al Masquerade Bar.
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È stato Dave Ferrie a portarmi lìì
perché lo incontrassi.
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A scopi sessuali?
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Ti pagava?
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$20 a volta. Non ê un segreto.
È per questo che sono qui.
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C'ê un particolare...
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che potrebbe descrivere in tribunale?
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Aveva un problema a una gamba.
Zoppicava.
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Non mi fraintendete.
Non aveva I'andatura da checca.
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Al contrario. A vederlo non lo direste mai.
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Ci potreste giocare a poker,
andare a pesca. È insospettabile.
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Una sera eravamo a casa di Ferrie.
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Era I'estate del 1963.
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C'erano nove, dieci persone.
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Dei cubani, amici di Dave.
Il posto era un casino.
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Come la sua testa.
C'erano topi in gabbia dappertutto...
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perché lavorava a una cura sul cancro.
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Dave è un tipo in gamba.
Parla cinque lingue.
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Si intende di filosofia, medicina,
storia militare, politica.
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Voleva farsi prete,
ma lo cacciarono perché era frocio.
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È lìì che hai incontrato Oswald?
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Strano tipo. Dave me lo presentò come...
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Leon Oswald.
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Piacere.
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Che cazzo ci fa qui?
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Vaffanculo, stronzo.
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Leon ê di cattivo umore. Non ti scaldare.
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Ed ê convinto che Leon
fosse Lee Harvey Oswald.
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Certo. Non ho ragione di mentirle.
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Sono giâ in prigione.
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Continua.
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Alla fine se ne andarono tutti
e io rimasi solo con Dave,
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questo Leon,
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due cubani e quel Bertrand.
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Dave tirò fuori dei ritagli di giornale.
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Era ossessionato da Castro e Kennedy
da mesi.