:54:04
In tribunale convocai il poliziotto
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e non mollai
fino a quando ammise di avere torto.
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Il giudice, il giudice Malloy,
continuava a sorridere e ridacchiare,
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e alla fine mi invitò a pranzo.
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Disse che sarei
potuto diventare un principe del foro.
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Non capivo di che diavolo stesse parlando,
non sapevo cosa fosse il foro.
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Non m'era mai passato per la testa
di fare l'avvocato ma pure lui era di Brooklyn.
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Lui ce l'aveva fatta.
La cosa non mi sembrava più impossibile.
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Mi iscrissi a giurisprudenza.
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A volte passava da me a vedere come
andavano le cose, se mi serviva qualcosa.
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Era una brava persona.
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Ha fatto qualsiasi cosa per me,
capisce cosa voglio dire?
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Voleva che suo figlio seguisse la sua strada,
invece è diventato musicista, credo.
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Ricordo che, quando mi laureai,
era così fiero di me.
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Che storia interessante.
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Sì.
:55:04
- Questo sì che è un caso tosto, vero?
- Oh, sì.
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- Cosa ne dice?
- Be', io...
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Vorrei avere l'arma del delitto.
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Ma, a parte questo, sono soddisfatto.
:55:17
- Lo è?
- Oh, sì.
:55:21
Cosa fa oggi pomeriggio?
:55:24
- Vai a caccia?
- Esatto.
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Perché? Non dovresti
prepararti per il processo?
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leri sera pensavo:
se sapessi quel che sa lui, capisci?
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Se potessi vedere i suoi dossier.
:55:38
Non capisco. Cosa c'entrano
i documenti di Trotter con l'andare a caccia?
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Sai com'è. Due uomini
nella foresta, i fucili, la caccia.
:55:47
Si crea un legame.
Gli faccio capire che sono uno di loro.
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Non mi mostrerà i dossier ma
forse si rilasserà e abbasserà la guardia
:55:55
e, con un po' di diplomazia,
potrei scoprire qualcosa.
:55:59
- Che cosa mi metto?
- Che cosa cacci?