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Gene diceva, per scherzo,
che vedendoli la gente si chiedeva:
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"Chi è quel vecchietto che fa
da autista a John per tutta la città?"
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Era la seconda nomination
per John, per Pulp Fiction,
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e mi ricordo che chiese a Gene:
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"Quante nomination hai ricevuto?"
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E lui rispose: "Ho vinto due volte
e sono stato candidato sei".
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Fu un momento
piuttosto comico per John.
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Il ristorante che stiamo per vedere
si chiama Café Med.
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Quando girammo questa scena,
mancavano tre settimane
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alle riprese del film di DeVito
Matilda 6 mitica, di cui era anche regista.
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Lo chiamammo dicendogli:
"Devi essere qui fra un'ora".
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E lui si precipitô, perché eravamo
in anticipo sulla tabella di marcia.
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Corse in città, si sedette lì e,
mentre giravamo, io gli urlavo:
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"Guarda quella ragazza.
Sorridi. Chiama il cameriere".
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E lui fu grandioso.
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Questa fu senz'altro la ripresa più
pesante. Faceva un caldo incredibile.
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C'era rumore. Si cerca sempre di limitare
le riprese su un'auto in movimento,
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perché sono le più faticose.
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Non riesci a dirigere gli attori, non li senti
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e continui a gridare: "Rifacciamola".
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"Torna indietro. Non così.
Dagli l'altra battuta."
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L'ultima cosa che vuoi
è interrompere la ripresa e ricominciare,
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perché bisogna fare inversione,
la polizia deve bloccare il traffico,
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i camion fanno fatica a girare.
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Qui l'auto è trainata da un camion
che chiamiamo camera car
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ed è un modo terribile di lavorare.
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Ecco Angelyne.
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Avevamo pensato di scritturarla
per una parte, poi ci ripensammo.
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Queste erano tutte foto
scattate apposta per il film.
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L'ufficio di Harry Zimm
era un set progettato da Peter Larkin,