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"un'immagine del pubblico e la tigre."
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A quel punto, dicevo:
"Ecco la lista. Dov'è il sole?
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"D'accordo, gireremo alle 11:00, qui."
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Ci sistemavamo e facevamo uscire la tigre.
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Mettevamo fuori dall'inquadratura
qualcosa che attraesse la tigre.
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Per esempio un pezzo del cibo
che ancora non le avevano dato.
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La tigre diventava molto collaborativa.
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Le sventolavamo davanti una bistecca
o quello che era.
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E lei la voleva, quella bistecca.
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Ricevevo il materiale,
iniziavo a lavorarci e dicevo:
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"Mi serve una tigre
che faccia un balzo in avanti."
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"Quale tigre?"
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Su ore e ore di materiale,
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cercavo di trovare
quella determinata azione...
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della tigre per poterla inserire.
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È stato difficile mettere insieme la scena...
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in modo che avesse senso,
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che fosse emozionante,
dinamica e pericolosa.
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Certa gente ha detto che sono tigri digitali.
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Ma non è così.
Sono tigri vere inserite nell'immagine.
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Non avevo immagini
di quando pugnalavano la tigre.
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C'era un pupazzo della tigre
dove si vedeva la spada.
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Ma non avevo una ripresa della tigre morta.
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Ricordo che guardai un sacco di riprese
e alla fine...
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ne trovai una in cui la tigre giocava
distesa sulla schiena,
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con le zampe per aria.
Pensai: "Così sembra morta."
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Abbiamo girato
con uno stile di ripresa moderno...
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un evento antico.
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L'otturatore aveva un'angolazione ridotta.
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Credo che l'abbiamo fatto
anche per certi lavori su trasparente.
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Forse è per questo che la gente pensa
che le tigri siano fatte al computer, perché...
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l'angolazione ridotta dell'otturatore
è una decisione stilistica.
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Rende tutto più stilizzato.
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Ma è solo per dare...
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uno sguardo fotografico nuovo
a un evento antico.