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mentre scherza con Fifi, la gigantessa.
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Entra in scena il mostro,
in cerca di una compagna.
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Gli si trova una moglie
su un carrozzone
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e il mostro furioso
muore nelle fauci dei leoni di Emma.
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La storia di Philip MacDonald
era attualissima,
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originale, e inservibile
come quella di Blochman.
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La guerra incombe sull'Europa.
Henry crea il mortale raggio delta,
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che spera di vendere
alla Lega delle Nazioni come deterrente.
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Henry trascura
la cagionevole moglie Elizabeth,
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oggetto delle attenzioni
del suo amico Victor Moritz.
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Una dimostrazione del raggio
accidentalmente ridà vita al mostro,
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e una seconda esposizione
lo dota di forza sovrumana.
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Il mostro gioca
con gli strumenti come un bambino,
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spargendo inavvertitamente
morte e rovina in tutta Europa,
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e decimando intere città.
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Preso dal rimorso, Henry si scusa
con la sua creatura, la polverizza,
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e poi si immola
a sua volta con il raggio.
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Nella sceneggiatura la visione
di Elizabeth era la Morte,
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un dickensiano fantasma di Natale,
stranamente simile al mostro.
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Ma sarebbe stato rischioso
calcare la mano così presto,
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prima che accadessero
le altre sventure.
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Meglio cambiare rotta
introducendo il dottor Pretorius,
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un'immagine letterale della morte.
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Siamo pronti all'appello, dottore.
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L'ubris prometeica
è il motore della storia.
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Henry giustifica la blasfemia
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dicendo che le sue azioni
fanno parte del piano divino:
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Non è stato spinto
dal diavolo, ma da Dio.
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Padre di un essere sgangherato
dai poteri imprevedibili,
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Frankenstein rifiuta
di occuparsene o di distruggerlo.
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Whale non aveva un credo,
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secondo il suo biografo,
James Curtis.
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È di moda vedere la parabola religiosa
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e le immagini del Cristo
nel film come ironiche,
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e attribuirle
all'anticonformismo di Whale.
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L'affettato dottor Pretorius
sarebbe dunque l'alter ego del regista,