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E poi passa a darle del tu:
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«ti amo tremendamente».
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Un giorno scrive alla madre della
ragazza per chiederle la mano.
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E così si fidanza ufficialmente
senza averla mai rivista.
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La guerra continua,
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e le lettere diventano
sempre più intime:
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«ti sogno sempre, amore mio»,
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«carezzo i tuoi seni adorabili
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e ti stringo tutta nuda a me».
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Lei risponde un po'
fredda, lui si arrabbia,
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la prega di non fare la civetta
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perché lui può morire da un
momento all'altro, eDera vero.
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Vedi, Jules,
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per poter capire questa
specie di amori epistolari
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bisogna aver conosciuto la
violenza della guerra di trincea.
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Quella follia collettiva, la presenza
della morte ad ogni minuto.
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Ecco un uomo che pur
partecipando alla grande guerra
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ha saputo combattere ugualmente
la sua piccola guerra privata.
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E conquistare completamente
una donna da lontano
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solo con la persuasione.
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Quando arrivò all'ospedale
era come lei, ferito alla testa,
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ma non ebbe fortuna.
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È morto dopo la trapanazione,
la vigilia dell'armistizio.
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Nella sua ultima lettera
a quella ragazza scriveva:
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«i tuoi seni sono le sole
spolette che amo».
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Le mostrerò delle fotografie
di quell'artigliere:
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Sfogliandole velocemente
sembra che si muovano.
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È una bella storia, Jim:
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Quando era in guerra, anche Jules
mi mandava delle lettere molto belle.
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Buongiorno, Albert.
Ha finito la mia canzone?
:56:21
Salga, andremo
avanti insieme.
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Albert, Albert, Albert!
:56:30
Albert, ecco.
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Il movimento della sedia a dondolo
fa venir voglia di fare all'amore.
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E quella canzone?
:56:52
Ormai è quasi finita.
:56:54
Già. La cantiamo, Albert?
:56:56
Se le va.
:56:57
Sì, certo.