Two for the Seesaw
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:34:02
Ero preoccupata. Ti ho chiamato
due o tre volte ma non hai risposto.

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Io me ne vado e tu mi chiami?
:34:12
- Solo due volte.
- Gittel.

:34:15
Qualcuno dovrebbe prendersi cura di te.
Tu non lo fai.

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- Dovresti protestare di più.
- Per cosa?

:34:21
Come adesso.
Perché non mi sgridi per l'orario?

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- Che ore sono?
- Le cinque.

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- Ci vuole esercizio. Forza.
- Forza cosa?

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Protesta! Grida! Chi sono io per svegliarti
a quest'ora? Se ti dà fastidio, dillo.

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- Perché mi gridi dietro?
- Per il tuo bene.

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Non mi piace gridare, mi rende nervosa.
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- E poi sono contenta che hai chiamato.
- Perché?

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Ma sei davvero stupido!
Perché ero in pensiero!

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Così va meglio. Ti serve solo esercizio.
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Ma che esercizio? Credi sia pazza?
Guarda che ore sono!

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Mi chiami alle 5 per farmi fare esercizio?
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No. Ti ho chiamata per dirti
che sei una ragazza straordinaria.

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- Non regalare nulla finché non ti rivedo.
- Eh?

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A quanto pare
sto cercando un essere umano intero.

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Te, perlomeno. Comprese ulcere,
appendiciti e tutto il resto.

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Dev'essere un bel ponte, il Queensboro!
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Sì, la vista è fantastica.
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La candelina che hai acceso per me
ha illuminato fino a Omaha.

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- Omaha, Nevada.
- Dove ti hanno soffocato?

:35:25
Inghiottito finché non avevo
né amici né niente.

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Non importa se lo si fa con affetto.
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Non è così che si fa sentire un uomo...
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Beh, mascolino, diciamo.
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Fammi capire bene,
spiegami tutto dall'inizio.

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Va bene. Ho incontrato Tess
l'ultimo anno di università.

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Suo padre Lucius,
lo spaccone per antonomasia,

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era così ricco che non gli importava
che non lo fossi. Capisci?

:35:57
- Sì, continua.
- Va bene.


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