King Lear
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:20:17
Compare, vo' insegnarti un discorsetto.
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Avanti.
:20:35
Questo e niente è la stessa cosa, matto.
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Sai ricavar qualcosa, zio, dal niente?
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No, ragazzo: Da niente viene niente.
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Dammi un uovo e ti do due corone.
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Di che corone parli?
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Dopo averlo spaccato per metà
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e trangugiato il buono,
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le due cocce.
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Hai poco sale in zucca
per aver tolto la corona d'oro.

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Prendi per il tuo matto,
un maestro che gl'insegni a mentire.

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Mi piacerebbe tanto d'impararlo.
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Se menti, guai a te, ti farò frustare.
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Cos'hanno preso da te le tue figlie?
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Frustano se dico il vero o se mento,
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e a volte mi si frusta perché taccio.
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Vorrei essere tutto, fuorché un matto;
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non vorrei certo esser te;
hai perso ambo i lati del tuo cervello

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e in mezzo non c'è nulla.
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Zitto, ohibò! Chi nemmeno
una crosta si serbò,

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di tutto stanco, poi ne v orrà un po'.
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Da quand'in qua sei pieno di strambotti?
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Da quand'hai fatto delle figlie mamme;
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gli hai dato lo scudiscio,
calandoti le braghe.

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Piansero quelle d'improvvisa gioia,
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E io presi a cantare la tristezza,
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Di tanto re che gioca a nascondino
:21:52
Per ridursi a finir matto tra i matti.
:21:57
Attento a te, se non sai sorridere
alla parte da dove spira il vento,


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