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Come mai il re arriva qui
accompagnato da sì poca scorta?
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Se fossi in ceppi per questa domanda
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l'avresti meritato.
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Devi studiare con una formica:
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Ti dirà che d'inverno non si lavora.
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Chi punta al naso, all'infuori dei ciechi,
si fa guidar dagli occhi;
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non c'è naso fra mille
che non senta l'odore di chi puzza.
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Molla la presa quando una gran ruota
rotola giù per la china del monte,
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ché puoi romperti il collo ad inseguirla;
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ma farai bene a farti trascinare
da quella che risale per la china.
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Se un saggio ti darà miglior consiglio
ridammi indietro il mio.
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Solo un vero furfante
potrà seguire i consigli d'un matto.
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Chi ti segue per proprio tornaconto,
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O per salvar la faccia,
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Se piove, il savio ad andare è pronto,
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Ti lascerà quando il tempo minaccia.
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E questa, matto, dove l'hai imparata?
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Non certo, matto mio, stando nei ceppi.
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Non vogliono parlarmi?
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Non si sentono bene! Sono stanchi!
Hanno viaggiato per tutta la notte!
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Datemi più plausibile risposta!
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Conoscete, signore,
l'impulsivo carattere del duca.
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Ma quale carattere?
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Ah, Gloucester! Voglio parlar
con il duca e sua moglie.
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Mio buon signore, così li ho informati.
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"Li ho informati"? M'hai tu bene inteso?
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Sì, mio signore.
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È il re che vuol parlare al Cornovaglia.
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Il padre vuol parlare con sua figlia!
E l'ordina, lo esige.
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Gliel'hai detto? Pel mio sangue e respiro!
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Lmpulsivo, eh? II duca?
Direte allora all'impulsivo duca...