King Lear
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:54:00
- Buongiorno a entrambi.
- Salve, vostra grazia.

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Sono lieta di vedere vostra altezza.
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Lo so, Regana,
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e ho ragione di crederlo.
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Ah, sei libero?
:54:24
Ne parliamo dopo.
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Regana mia, tua sorella è un'infame.
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M'ha morso con la sua ingratitudine,
acuta come il rostro d'avvoltoio.

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Non ho quasi la forza di parlarne;
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non crederai in che modo insolente...
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Oh Regana!
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Non posso credere che mia sorella
abbia mancato di rispetto al padre.

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Se ha voluto frenare
gli omacci della scorta

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le sue ragioni saranno state sì
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da non poterla per ciò biasimare.
:55:07
- La mia maledizione su di lei.
- Siete vecchio, signore.

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La natura è in voi al suo confine.
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Ormai dovreste lasciarvi guidare
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da chi sa discernere meglio di voi.
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Perciò tornate da nostra sorella,
vi prego,

:55:24
- e ditele d'averla offesa.
- E chiederle perdono?

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Pensa che bella scena per la casa:
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"Cara figlia, confesso che son vecchio
e i vecchi sono inutili, lo so.

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"Ti supplico in ginocchio
un abito, un letto e un po' di cibo".

:55:42
Basta, mio buon signore;
son queste buffonate indecorose.

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- Degnatevi tornar da mia sorella.
- Mai e poi mai!

:55:49
Piova il cielo su lei le sue vendette!
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Farete pur a me lo stesso augurio
in un momento d'ira.

:55:55
No, Regana.
:55:58
Su te non cadrà mai
la mia maledizione.


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