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No, non ora.
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Forse è vero che non si sente bene.
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Sia maledetto questo mio carattere!
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Perché costui è lì così?
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Liberate il mio servo.
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Dite al duca e alla moglie
che voglio parlar loro.
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Però subito, adesso.
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Che vengano e ascoltino,
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o gli batterò il tamburo in camera
finché non avrò ucciso il loro sonno.
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Dio voglia che tra voi tutto s'accomodi.
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Ah, cuore mio, come mi balzi in gola!
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Statti giù.
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- Buongiorno a entrambi.
- Salve, vostra grazia.
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Sono lieta di vedere vostra altezza.
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Lo so, Regana,
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e ho ragione di crederlo.
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Ah, sei libero?
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Ne parliamo dopo.
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Regana mia, tua sorella è un'infame.
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M'ha morso con la sua ingratitudine,
acuta come il rostro d'avvoltoio.
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Non ho quasi la forza di parlarne;
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non crederai in che modo insolente...
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Oh Regana!
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Non posso credere che mia sorella
abbia mancato di rispetto al padre.