:30:00
questa è I'ultima serata a Toronto,
nello stato fascista di Toronto.
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So che i miei ragazzi si sentono fragili
e voglio che sappiate che vi voglio bene.
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Vi ringrazio per tutto quello che fate
per me. E sono qui se avete bisogno.
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Voglio che usciate là fuori stasera
e diate il meglio che avete da dare.
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Buon concerto e ricordate
che negli Stati uniti c'è libertà di parola.
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E diamoci dentro.
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- Buon concerto.
- Amen.
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Freddy, io non cambio lo spettacolo.
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Ti illustro le possibilità.
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Mi hanno detto che ci sono state
lamentele sui tuoi orgasmi simulati,
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che sono contro i loro regolamenti
e bla, bla, bla...
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- Io non cambio il mio show.
- Lo so, ma aspetta che sistemi le cose.
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- Cosa c'è da sistemare?
- Forse possiamo fargli cambiare idea.
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Non devi far altro che dirgli
che io non cambio il mio show.
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- E così che ho scelto di esprimermi.
- Gliel'ho detto.
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Allora cosa devi dirgli ancora?
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Non fatemi portare via!
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Vinceremo!
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Vinceremo!
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Mi ha detto che questa è libertà
artistica, che questo è il suo show.
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E stato in diversi paesi,
nelle piû grandi città di tutto il mondo,
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e se in Canada decidete di fare questo...
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- Sarà uno scandalo internazionale.
- Devo spiegare.
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Dio! Tutto assumerà
un nuovo significato in questo concerto.
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Quando dico "Dio" e tutto il resto,
pregherô di non essere arrestata.
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- Dove altro faccio la cattiva?
- Dappertutto.
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Ci accorgeremo di quante volte
facciamo certe cose.
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Di': "Ciao, Toronto. Credete nella libertà?
Ho qualcosa da dire in proposito".
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- Non mi fate portare via.
- No.