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Poi cade in ginocchio.
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Piange, sospira, si batte il petto,
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si strappa i capelli, maledice:
"Oh, dolce Benedetto!"
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"Che Dio mi dia la forza!"
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È proprio così.
Me l'ha raccontato mia figlia.
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A volte mia figlia teme
che lei compia un gesto disperato.
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È vero.
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- Benedetto dovrebbe saperlo.
- A che scopo?
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- Tormenterebbe di più la poverina.
- Mi dispiace per lei.
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Ditelo a Benedetto
e sentiamo cosa ne pensa.
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È per il meglio?
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Ero è convinta che ne morirà,
dice che se lui non l'ama ne morirà,
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morirà se gli dichiara il suo amore,
e morirà se lui la corteggia.
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Se lei dovesse offrirgli il suo amore,
è possibile che lui la respinga,
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perché quell'uomo
ha una natura spregevole.
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Voglio bene a Benedetto,
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e vorrei che facesse
un esame di coscienza,
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e capisse di non essere degno
di una simile signora.
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Mio signore, vogliamo andare?
Il pranzo è servito.
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Se ora lui non se ne innamora,
non mi fiderò più delle mie previsioni.
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Tendiamo la stessa rete a Beatrice.
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Sarà il compito di Ero
e delle sue damigelle.
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Mandiamo Beatrice
a chiamarlo per il pranzo.
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Non può essere un inganno.
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Ne discutevano seriamente.
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È stata Ero a dirglielo.