Maid in Manhattan
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:32:00
Io non ci riuscirei mai, con tutti
quei fotografi sempre intorno.

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Uno non sa di cosa sia capace
finché non deve farlo.

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Non c'è molta scelta.
Bisogna abituarcisi.

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- Posso portarlo io?
- Certo. Fai pure.

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- Sta' attento. È forte.
- Vieni.

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- Sta' attento e non ti allontanare.
- Va bene.

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Aspetta!
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La ringrazio molto.
Era un po' giù, ultimamente.

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Poi ieri ha fatto un discorso
a scuola e si è impappinato.

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Un pasticcio.
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Brutte bestie, i discorsi.
Che cosa è successo?

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Non lo so. È rimasto lì impalato
e poi se l'è squagliata.

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E ora non vuole più parlare
in pubblico. Se l'è fatta sotto.

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Io sono sempre nervoso,
prima di parlare.

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- Sul serio?
- Sì.

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Beh, non sempre.
Solo qualche volta.

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- Signor Marshall?
- Guarda quanti cani.

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Che sorpresa, la dog-sitter.
Mi lasci indovinare, l'ha mandata Jerry.

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Sì, a prendere Rufus.
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- È lui Rufus?
- Sì, è lui.

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È bellissimo.
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- Posso?
- Certo.

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- Ciao, bello!
- Me lo dai?

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- Certo.
- Grazie.

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- Mamma, posso andare a giocare?
- Sì, vai pure.

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Questo è per lei.
:33:11
- Grazie.
- Arrivederci. Andiamo.

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10 minuti!
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È della mia bambinaia.
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Si vuole sedere?
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- Certo.
- Ci mettiamo lì?

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Perfetto, così non mi sporco.
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Oddio! Mi stavo sedendo sulla
sua faccia. Proprio qui.

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Ty sembra proprio
un ragazzino fantastico.

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Grazie. Io sono pazza di lui.
:33:53
Non avevo mai conosciuto un ragazzino
di 10 anni tifoso di Nixon.

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Sì, lo so. L'anno scorso hanno
studiato gli anni 70 a scuola...


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