Confidences trop intimes
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:43:00
- È un inizio.
- A Giovedì.

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Buongiorno, signora Mulon.
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Jeanne, buongiorno!
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Credevo che non venisse più.
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Ora che sa che non sei uno psichiatra?
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- Ah, capisco.
- Ma no. ma no...

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Mi parla solo di suo marito,
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un uomo vizioso che la fa soffrire.
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- Non ha che da lasciarlo.
- Non è così semplice,

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lui la domina e lei ne ha paura.
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Per fortuna ti ha incontrato.
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- Tu la salverai...
- Hm hmmm.

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Non ci posso credere!
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A cosa?
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Hai fatto "hmmm" come uno psichiatra.
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E tu come lo sai che fanno
"hmmm", gli psichiatri?

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Perché sono in analisi da sei mesi.
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Anche tu? Ma perché?
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- Elaboro il mio lutto.
- Lutto di chi? Ti è morto qualcuno?

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Elaboro il lutto della nostra storia.
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Allora? Il divanetto?
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Quello a due posti,
sono venuta apposta...

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Fa bene a portarlo via,
non serviva a niente.

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- Starà meglio a casa sua che qui.
- È carino, no?

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Delizioso.
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Tieni, porta via anche questo.
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Hai sempre detto che ti piaceva tanto...
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- Sei sicuro che non ti mancherà?
- No, lasci, lo porto io, signora Mulon...

:44:56
- Grazie.
- Mi fa piacere.


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