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Siamo in un altro paese.
Siamo ragionevoli, qui.
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Solo tre giorni.
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No, no, non quello.
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L'ha fatto Dolly. Assaggia un
laddu
di pasticceria.
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- Mi ricordo il matrimonio dei tuoi.
- Grazie.
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Piovve a dirotto
ma non ci badava nessuno.
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Io ero il testimone di tuo padre.
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Era un brav'uomo, Alim.
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Semplice e buono.
:55:29
Non poteva fare a meno
di sorridere sempre.
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È passato così tanto tempo.
:55:37
Che c'è? Che cosa ho detto?
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Io e la mia linguaccia.
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No, è solo... Non è niente.
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È solo che mi manca.
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Ma è così stupido.
In fondo non lo conoscevo nemmeno.
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- Come potrebbe mancarmi?
- Certo che lo conoscevi.
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Eri il suo piccolo samosa.
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Manca anche a me,
beta.
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Ma guarda, adesso ho qui suo figlio...
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...tutto cresciuto,
che mi fa compagnia.
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Mi sei mancato.
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Sono contento che tu sia venuto, Alim.
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Gli spalmiamo questo sulla pelle.
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- Che cosa c'è dentro?
- Meglio che tu non lo sappia.
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È un portafortuna. Rende lo sposo
tutto profumato il giorno delle nozze.
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Alim, perché te ne stai lì
in piedi col tuo borsone?
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Contiene la macchina fotografica.
Come regalo, pensavo di...
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Ma...
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Ecco qua, ecco qua.
:56:40
Bene, Alim, ora tu.
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- Presto lo farò io a te.
- No, no, prendine di più.
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- Con tutte e due le mani. Sporcalo!
- Prima metto via la mia borsa.
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Nuru, tocca a te. Vieni, vieni.
:56:55
Che baldoria!
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Come con lo champagne prima delle nozze in
Scandalo a Filadelfia...