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c'era una sfilata di limousine. A un certo
punto da una di queste uscì il mostro,
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e lei, che allora aveva solo sette anni,
lo prese per mano e gli disse:
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"Mi fai salire in macchina con te?"
E lui le rispose: "Davvero?"
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Questa bambina,
che era terrorizzata dalla madre,
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istintivamente amava il mostro.
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Per lei era come una magia,
e questa magia la percepiamo anche noi.
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Karloff non voleva
gettare Marilyn nel lago.
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Voleva cambiare la sceneggiatura.
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Secondo Karloff il mostro
doveva dimostrare la sua innocenza
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giocando con la bambina
e non facendole del male.
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Ma James Whale disse:
"Fa tutto parte del rituale".
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"Deve accadere per spiegare
la tragedia del mostro."
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E alla fine Karloff accettò.
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Ma quando prese Marilyn in braccio
e la gettò nel lago, lei rimase a galla.
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Così James Whale le disse:
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"Ti do tutto quello che vuoi
se accetti di rifare questa scena".
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E Marilyn rispose:
"D'accordo. So già cosa voglio".
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Lui le chiese cosa fosse
e lei rispose: "Una dozzina di uova sode".
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La madre la teneva
costantemente a dieta.
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Così Boris Karloff la gettò di nuovo
nel lago, ma stavolta un po' più lontano,
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e lei ricevette il regalo
che Whale le aveva promesso.
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Due dozzine di uova sode.
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L'assistente pazzo di Frankenstein,
l'ex attore di Broadway, Dwight Frye,
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interpretò il ruolo altrettanto bizzarro
del folle che divora gli insetti in Dracula.
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Il personaggio di Fritz
non era nel romanzo
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e fu ideato durante le prime fasi
di produzione di Frankenstein.
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Non ho idea di come
James Whale avesse trovato mio padre.
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Non so se vide Dracula e pensò che fosse
uno spunto interessante per Fritz,
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o se vide
altre interpretazioni di mio padre.
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Ma alla fine James Whale diventò,
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durante e dopo
la realizzazione di Frankenstein,
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un vero paladino di mio padre.
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Nella sua carriera, mio padre
recitò in cinque film diretti da Whale.