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Due righe in un giornale.
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"Victor Laszlo spedito
in un campo di concentramento. "
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Ero disperata.
Per mesi cercai di sapere.
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Seppi, infine.
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Era morto, ucciso tentando la fuga.
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Ero sola.
Più nulla, nemmeno la speranza.
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Allora ti incontrai.
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Perché non fosti sincera?
Perché me lo tenesti segreto?
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Il segreto non era mio, Richard.
Victor voleva così.
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Anche gli amici intimi
ignoravano del matrimonio.
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Voleva proteggermi.
Sapevo tanto del suo lavoro.
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E se la ghestapo I'avesse scoperto,
c'era rischio per me e per. . .
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. . .i nostri collaboratori.
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Quando scopristi che era vivo?
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Poco prima che stessimo
per lasciare Parigi.
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Venne un amico e mi disse
che Victor era vivo.
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Lo avevano nascosto in un vagone
alla periferia di Parigi.
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Era malato, chiedeva di me.
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Volevo dirtelo ma non ho osato.
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Sapevo che non avresti lasciato Parigi
e la ghestapo ti avrebbe preso e. . .
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Il resto lo sai.
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A questa storia manca ancora il finale.
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Che farai ora?
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Ora?
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Non lo so.
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Ma non avrò la forza
di lasciarti di nuovo.
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E Laszlo?
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Ora lo aiuterai, Rick, è vero?
Lo aiuterai ad andar via.
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Così continuerà la sua missione,
che è tutto per lui.
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No, non è tutto.
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Ci sei anche tu.
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Non posso lottare più.
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Io ti ho fuggito una volta,
non posso farlo ancora.
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Non so più quale sia la cosa giusta.
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Tu devi pensare per tutti e due.
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Per tutti noi.
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Bene.
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Lo farò.
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Alla tua salute, bambina.