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Tu e zia Martha avete ucciso dodici...
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Ucciso?
No, è una delle nostre opere di carità.
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MARTHA: Abbiamo agito per pietà.
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Porta il tuo sig. Spenalzo fuori di qui.
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(Dott. Einstein ridacchia)
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Avete fatto tutto questo...
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in questa casa
e li avete seppelliti in cantina?
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È meraviglioso, Johnny!
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Ci hanno dato la caccia in tutto il mondo...
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e loro se ne stanno qui a Brooklyn
a fare quello che fai tu.
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Cosa?
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Dodici tu e dodici loro.
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Io tredici.
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-No, Johnny, dodici. Non ti vantare.
-Tredici.
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C'è il sig. Spenalzo. E il primo a Londra.
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Due a Johannesburg, uno a Sydney,
uno a Melbourne,
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due a San Francisco,
uno a Phoenix, Arizona.
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Phoenix?
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-Alla stazione di servizio.
-Alla stazione...
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Tre a Chicago e uno a South Bend.
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In tutto fanno tredici.
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Quello di South Bend non conta.
È morto di polmonite.
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Non sarebbe morto di polmonite
se non gli avessi sparato.
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Quello non conta.
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Dodici tu e dodici loro.
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DOTT. EINSTEIN:
Le signore ti hanno eguagliato.
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Davvero?
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A questo si rimedia subito.
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Me ne serve un altro.
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Solo un altro.
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E io so già chi è.
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Ho avuto fortuna a trovarla in casa,
dott. Gilchrist.
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Non è questa la prassi.
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Mi spiace averla tirata giù dal letto,
ma solo lei può aiutarmi.
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Non posso far ricoverare Teddy
solo perché suona la tromba.
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Se lei parla con lui,
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sono sicuro che se ne convincerà.
Ecco la casa...
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(Abby e Martha cantano gli inni)
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-È per Hoskins.
-Chi?
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Cosa? Come?