King Lear
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una verruca, una piaga maligna,
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una pustola gonfia di carbonchio,
un tumore nel mio sangue corrotto.

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Ma non ti voglio muovere rimprovero.
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L'infamia venga da te, quando vuole;
io non voglio invocarla.

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Non chiederò a Dio che ti fulmini,
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né ti denuncerò al giudice Giove.
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Pentiti quando vuoi;
migliorati a tuo agio;

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so essere paziente;
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posso star con Regana,
con i miei bravi cento cavalieri.

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Perché non vi potreste far servire
mio signore, dai dipendenti suoi,

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o dai miei?
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Già, giusto, perché no?
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Così se commettessero mancanze,
potremmo noi riprenderli a dovere.

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Se volete venire a star con me,
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giacché ormai n'intravedo il pericolo,
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portatene al massimo venticinque.
Per più non ho posto, né ne accetterò.

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- A voi ho dato tutto.
- Ed era tempo!

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V'ho fatto custodi e depositarie,
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per me stesso soltanto riservando
quel numero di cavalieri al seguito.

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Dovrei ora, Regana,
venire a star con te con venticinque?

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Sì, e non di più, se venite da me.
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Le creature malvagie han la ventura
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che se ne trovan sempre di peggiori.
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È già un ottimo titolo di merito
non essere il peggiore in assoluto.


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