King Lear
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giacché ormai n'intravedo il pericolo,
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portatene al massimo venticinque.
Per più non ho posto, né ne accetterò.

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- A voi ho dato tutto.
- Ed era tempo!

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V'ho fatto custodi e depositarie,
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per me stesso soltanto riservando
quel numero di cavalieri al seguito.

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Dovrei ora, Regana,
venire a star con te con venticinque?

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Sì, e non di più, se venite da me.
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Le creature malvagie han la ventura
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che se ne trovan sempre di peggiori.
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È già un ottimo titolo di merito
non essere il peggiore in assoluto.

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Quand'è così, io rimango con te.
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Cinquanta son due volte venticinque.
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Il tuo bene, perciò, è due volte il suo.
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Sentite, mio signore.
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Venticinque, dieci o cinque al seguito,
che bisogno ne avete

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in una casa in cui due volte tanti
servi v'accudiranno?

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Che bisogno c'è d'uno?
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Bisogno, non si parli di bisogno!
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I più grami accattoni
hanno pure qualcosa di superfluo.

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Se noi non concediamo alla natura
nulla di più del suo stretto bisogno,

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diciamo allora che la vita umana
vale meno di quella d'una bestia.

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Tu sei una gran dama;
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se il tuo vestir dovesse consistere
solo nello star calda,

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qual bisogno
avresti di portare sontuose vesti,

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che non son fatte per tener caldo?
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Quanto ai veri bisogni, quelli veri...

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