Love and Death
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Sono una delle persone
più puerili in tutta la Russia.

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Ho la vecchia pistola di Ivan.
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Sonja! L'assassinio politico non paga.
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La violenza produce solo violenza.
Chi di spada ferisce, di spada perisce.

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Ho esaurito i luoghi comuni.
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- Proponi la resistenza passiva?
- No, propongo una fuga attiva.

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- Non puoi continuare a fuggire.
- Lo so, ma l'omicidio.

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Il più vile di tutti i crimini.
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E non un omicidio astratto come
quello di un nemico ignoto in guerra,

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ma chiusi
in una stanza con un essere umano

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a cui si spara guardandolo in faccia.
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E un essere umano famoso, un uomo di
successo, uno che guadagna più di me.

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Mio Dio, Napoleone guadagnerà
almeno 10.000 franchi la settimana.

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Minimo.
Senza considerare le mance e gli extra.

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E io, cosa sono io?
Lui è un grand'uomo.

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Lui è come superman.
Io non sono che un verme,

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un insetto,
un parassita viscido e strisciante.

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- Sai, puoi fermarmi se vuoi.
- Ti fermo quando non sono d'accordo.

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Chi siamo noi per uccidere qualcuno?
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Boris, per la prima volta in vita mia
mi sento libera. Senza pesi.

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Provo un esilarante
sentimento di libertà umana.

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Si chiama ghigliottina.
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Oh, guarda, Boris.
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Il crepuscolo dorato
si trasforma d'incanto

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in una notte blu e stellata.
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Attenta, potrebbe essere carica.
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Diversi giorni più tardi
partimmo per Mosca.

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Portammo Berdykov con noi.
Si fermava a metà strada, a Minsk.

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C'era un congresso di scemi del villaggio
a cui Berdykov voleva partecipare.

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Tutti gli scemi del villaggio russi
si erano dati appuntamento lì.

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BENVENUTI SCEMI
:53:50
Attraversammo piccoli villaggi
e minuscole borgate.

:53:53
Non avevamo un piano,
ma fu il destino a fornircelo.


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