Fanny och Alexander
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:42:03
Me lo dicono sempre le donne.
:42:06
Quando avrà avuto quel che voleva,
si dimenticherà della pasticceria.

:42:10
Ma che dici, Maj? Te lo giuro.
Anzi te lo metto per iscritto.

:42:13
Vieni, vieni.
(MAJ RIDE)

:42:16
Su, vieni.
:42:18
Vedrai che non scherzo.
:42:23
Ecco la penna.
:42:24
(GUSTAV ADOLF
SI SCHIARISCE LA VOCE)

:42:25
Maj Akling...
:42:31
...sarà la direttrice
della mia pasticceria.

:42:35
(MAJ RIDE) E ora la firma:
Gustav Adolf Ekdahl.

:42:41
La notte di Natale del 1907.
:42:46
Ecco qua. Questo è un vero
contratto, bambina mia.

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Ti basterà mostrarlo a un avvocato
se dimenticassi le mie promesse.

:42:55
Mm...
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(MAJ RIDE)
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Ma se mi crescesse la pancia?
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Gustav: Oh, no, no, no.
:43:12
Che dici, piccola mia?
Lo zio Gustav è un gentiluomo.

:43:17
Senti? Hai mai sentito una gamba
di legno dura come questa?

:43:21
Gustav: Al diavolo! II fuoco
d'artificio è scappato subito.

:43:25
(GUSTAV ADOLF RIDE)
:43:29
(ansimando) Sai, succede.
Però è stato bello lo stesso.

:43:35
Lei è un vero montone,
signor Ekdahl.

:43:38
E tu, Maj, sei la mia pecorella.
:43:41
Oh, santo cielo, fammi stendere
un poco, sono tutto sudato.

:43:45
Ho mangiato e bevuto troppo.
:43:47
Si sente male, signor Ekdahl?
:43:48
Ma che dici? Sto come un principe
in una panetteria. Ma che dico?

:43:51
In una pasticceria.
:43:56
Come si può stare male
con un pasticcino delicato come te?


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