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La signora è morta
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per le mie false accuse
e quelle del mio signore.
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Dolce Ero!
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Forza, portate via gli accusatori.
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Il nostro sacrestano avrà già riformato
della faccenda il signor Leonato.
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E, signori,
non dimenticate di specificare
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al momento e nel luogo opportuno,
che io sono un asino.
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Ecco... arrivano il signor Leonato
e il sacrestano.
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Qual è il furfante?
Voglio guardarlo negli occhi!
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Se volete sapere chi vi ha offeso,
guardate me.
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Sei tu il furfante che con la sua lingua
ha ucciso la mia figlia innocente?
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Sì, io solo.
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No, non è così, furfante. Tu t'inganni.
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Qui ci sono due uomini giusti.
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Un terzo colpevole è fuggito.
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Vi ringrazio per la morte di mia figlia.
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Consideratela
una delle vostre più valorose imprese.
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Un vero atto di coraggio,
se ci pensate.
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Non so come supplicare
la vostra pazienza... ma devo parlare.
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Scegliete voi stesso
la vostra vendetta.
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Imponetemi qualunque penitenza
riteniate giusta per il mio peccato,
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ma il mio peccato è frutto di errore.
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Anche il mio.
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Non posso chiedervi di far rivivere
mia figlia. Sarebbe impossibile.
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Ma proclamate al popolo di Messina
che è morta innocente.
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E se il vostro amore
riuscirà ad ispirarvi,
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appendete un epitaffio
sulla sua tomba,
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e recitatelo alle sue ossa.
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Recitatelo stasera.