Romeo Juliet
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:21:01
il cocchiere un insettino
in livrea bigia.

:21:05
e in questo stato galoppa ogni notte
nel cervello degli amanti

:21:10
e allora quelli sognano...
:21:13
l'amore;
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o sulle dita di avvocati
che sognan parcelle.

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Si aggira a volte sul collo d'un soldato,
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e gli fa sognare di nemici sgozzati;
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ed egli, spaventato, bestemmia una
preghiera e si riaddormenta.

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È la maga, che quando
le vergini giaccion supine,

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salta loro addosso
e ne fa donne mature,

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e buone portatrici!
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È lei!
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Sì che è lei!
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Basta, Mercuzio, basta!
:21:58
Tu parli del nulla.
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È vero.
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Io parlo di sogni,
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che son figli di un cervello ozioso,
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generati da vana fantasia,
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fatta di sostanza tenue come l'aria e
più incostante del vento,

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che pur ora corteggia
il gelido seno del settentrione

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poi si irrita e fugge,
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e muove al mezzogiorno
stillante di rugiada.

:22:27
Parli di vento?
E noi dobbiam volare!

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Han già mangiato,
arriveremo tardi!

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O troppo presto.
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L'animo mio presagisce un segno
ancor nascosto nelle stelle,

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che darà inizio al suo terribil corso
con la festa di stanotte

:22:46
e porrà fine...
:22:48
alla vita spregiata
rinchiusa nel mio petto...

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mediante morte prematura.
:22:59
Ma colui che siede
al governo della mia rotta


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