Romeo Juliet
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la grazia e la violenza.
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E là dove predomina il peggiore,
ben presto il tarlo della morte

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divora quella pianta.
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Buongiorno, padre!
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Benedicite!
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Che lingua mi saluta, così di buon'ora?
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Buongiorno, Romeo.
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Buongiorno.
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Figliuolo, è turbata la tua mente,
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che così presto abbandoni il tuo letto?
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Oppure, vediamo se indovino.
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Il nostro Romeo non s'è neppur coricato.
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È così. Ma dolce è stato il mio tempo.
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Iddio ti perdoni! Eri con Rosalina?
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Rosalina? Mio caro padre, no!
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Ho scordato quel nome e quei tormenti.
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Bravo, figliuolo. Ma dove sei stato, allora?
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Son stato a banchettare dal nemico,
dove a un tratto una mi ha ferito,

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e io ho ferito lei.
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Ci puoi guarire entrambi
col tuo farmaco santo?

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Va piano, figliolo, e sii più chiaro.
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Se confessi un enigma
ti assolvo con un indovinello.

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Sappi dunque che colei
che m'ha ferito

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è la bella figlia del ricco Capuleti.
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Abbiamo parlato d'amore,
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ci siamo scambiati i voti.
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Ti racconto tutto dopo, ma di ciò ti prego,
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devi unirci in matrimonio quest'oggi.
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Santo Francesco!
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Che novità è mai questa?
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E Rosalina, che pur tanto amavi,
l'hai già dimenticata?

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Ah, l'amore dei giovani non risiede
nel cuore, ma dentro gli occhi.

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Tu non volevi che amassi Rosalina.
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La idolatravi, non era sano amore.
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Ti prego...
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non rimproverarmi!
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Colei che amo adesso consente e
restituisce un amore sereno.

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L'altra non faceva tanto.
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No, ella sapeva...
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che era un amore mandato a
memoria, ma non imparato.


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