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E il giorno dopo ancora e da quel
momento in poi, Io fece tutti i giorni.
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Così, una settimana
o dieci giorni dopo. . .
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. . .raccolsi abbastanza
coraggio per dire:
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"Stanley, perché non fai
i tuoi compiti?" E lui disse. . .
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. . .col suo caratteristico tono calmo
che imparai a conoscere:
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"Beh, non m'interessano" .
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Non era stupido.
Semplicemente non era interessato. . .
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. . .e agiva di conseguenza.
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Stanley era molto
appassionato di fotografia.
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Stanley era,
per gli standard dell'epoca. . .
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Amico di scuola e regista
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. . .il figlio di un benestante,
la casa era di loro proprietà.
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Avevano la possibilità
di avere una camera oscura.
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A suo padre interessava
la fotografia. . .
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. . .e credo incoraggiò Stanley
ad usarla e diventare un fotografo.
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Quella conoscenza di fotografia. . .
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. . .fu uno dei principi basilari. . .
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. . .che gli diede la possibilità
di sviluppare un altissimo livello. . .
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. . .di ricercatezza
nella fotografia. . .
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. . .e poi nella cinematografia.
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Stanley era affascinato
dalla fotografia.
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Era il fotografo del giornale
della scuola e voleva foto. . .
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. . .che catturassero
l'immaginazione.
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Interrompiamo per
un comunicato stampa.
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Un 'agenzia ha appena annunciato
la morte del presidente Roosevelt.
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Roosevelt era un dio per noi.
La mamma disse:
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"Non so se Dio esiste",
quando morì.
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E quando lui scattò
quella foto, wow.
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Tutti quelli che la vedevano piangevano.
Cominciavano a piangere.
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Sembrava come se il mondo
fosse finito. . .
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. . .e Stanley riuscì a catturare
quella sensazione.
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Fu la foto di un giornalaio addolorato
per la morte di Roosevelt. . .
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. . .che trasformò il dilettante
in un professionista.